ROMA, 31 maggio - Richieste da considerarsi quasi 'light' quelle fatte dai pm del processo di Napoli Giuseppe Narducci ( gran tifoso bolognese) e dal giovane collega ( di fede doriana) Stefano Capuano. In particolare, Capuano ha fatto una richiesta dii pena per Luciano Moggi di 5 anni e 8 mesi. Di poco superiore a quella richiesta per Giraudo e. comunque, meno di quanto richiesto dal pm Palamara nel processo stralcio della Gea sempre per Moggi. La gradazione delle richieste di pena è legata al ruolo di promotori dell'associazione a delinquere, in particolare per quel che riguarda Moggi e i due designatori Bergamo e Pairetto.Curiosità: l'unico arbitro a suo tempo intercettato e facente parte dell'associazione, De Santis, vede allegerirsi molto la sua posizone, perché il pm Narducci dice: «Non siamo riusciti a trovare il ruolo di promotore dell'associazione». Qui di seguito la cronaca dettagliata della giornata al processo di Napoli:
18.00 - LE ALTRE RICHIESTE
Queste le altre richieste di pena: Bergamo: 5 anni. Pairetto: 4 anni e 6 mesi. Fazi: 1 anno e 6 mesi. Fabiani: 3 anni e 8 mesi. De Santis: 3 anni. Ceniccola: assoluzione. Ambrosino: assoluzione. Mazzini: 4 anni. Meani: 1 anno, 6 mesi e 50mila euro di multa. Scardina: 1 anno e 2 mesi. Foti: 2 anni e 80mila euro di multa. Racalbuto: 2 anni e 2 mesi. Dattilo: 1 anno e 8 mesi. Gemignani: assoluzione. Rodomonti: 1 anno e 20mila euro di multa. Puglisi: 1 anno, 2 mesi e 20mila euro di multa. Berini: 2 annie 4 mesi. Lotito: 1 anno, 10 mesi e 70mila euro di multa. Diego Della Valle: 2 anni e 80mila euro di multa. Andrea Della Valle: 1 anno, 10 mesi e 70mila euro di multa. Mazzei: 1 anno, 4 mesi e 10mila euro di multa. Titomanlio: 1 anno. Mencucci: 1 anno e 8 mesi.
17.57 - 5 ANNI E 8 MESI PER MOGGI
Cinque anni e otto mesi di reclusione sono stati chiesti nei confronti dell'ex dg della Juventus, Luciano Moggi, al processo di Calciopoli. La richiesta è formulata al termine della requisitoria che si è svolta oggi davanti alla nona sezione del Tribunale di Napoli dai pm Stefano Capuano e Giuseppe Narducci.
17.35 - SOTTO SILENZIO
Bellissimo: grande citazione delle telefonata in cui Meani annuncia a Babini e Puglisi la loro designazione per il Milan. E passa così, quasi sotto silenzio, la frase «Facciamo la guerra alla Juve». Tra le telefonate di Meani, anche una nella quale in riferimento ad una gara della Fiorentina compare il Cavallo di Troia: «Tocca a Nucini, il loro braccio armato».
17.20 L'ANSA E LA TOPICA
Una segnalazione da Facebook del gruppo Barzinter che ha ritrovato l'ora esatta del lancio dell'Ansa del sorteggio del 3 dicembre 2004: Capuano ha sostenuto che MOggi sapeva alle 11.53 mentre l'Ansa ha comunicato nel lancio delle 18.30. Con una ricerca su Google ecco spuntare il primo lancio Ansa delle ore 12.04, rilanciato da un sito di calcio livornese alle 12.08. E d'altronde quale è la sorpresa per chi sa che Manfredi Martino, il grande testimone d'accusa, mandava l'sms a Meani in tempo reale?
17.10 - AD OLTRANZA
Il pm Capuano chiede cosa deve fare: «Ho ancora diversi capi d'imputazione, che faccio?». La Casoria: «Vada avanti e concluda la requisitoria. Che la prossima volta devono cominciare le parti civili». Da vedere se nel tardo pomeriggio verranno fatte anche le richieste di pena, anche se il richiamo all'appuntamento del 7 con le parti civili fanno immaginarte che i pm debbano concludere il proprio lavoro proprio oggi, anche andando ad oltranza.
17.00 - L'ATTACCO
L'attacco di Capuano si poggia tutto sulle telefonate di Meani, dirigente rivale della Juve nella corsa scudetto, e neanche un accenno al fatto che la capacità di giudizio dell'ex addetto agli arbitri rossonero potesse essere condizionato dal tifo. Come i giudizi del guardalinee e tifoso milanista Puglisi.
16.50 - DIMENTICANZE
La ripresa del pm Capuano è alquanto soporifera: elencazione di gare e contatti di sim, citazione di brani di telefonate. Con alcune dimenticanze: passa sulla questione Lazio e il fatto che Carraro sia stato prosciolto anche in Cassazione passa sotto silenzio. Eppure era lui a parlare al telefono con Bergamo, dopo le rimostranze di Lotito.
Roma-Juve, un delle gare clou, vede Capuano fare giravolte logiche: il telefonino acceso di Gabriele quarto uomo con Racalbuto in campo (Collina non poteva essere inserito in griglia per l'impegno Champions) ha salvato l'ex arbitro di Frosinone all'abbreviato (assolto lui e Giraudo) diventa un elemento di prova per il pm, peccato che l'sms di Bergamo sia di rimprovero perché nel primo tempo vengono commessi due errori (degli assistenti, Pisacreta lo ammise in aula) a favore della Juve. E cita, il pm, pure una telefonata Bergamo-Carraro in cui l'ex designatore si giustifica col presidente. «Avevo mandato il quarto uomo in campo col telefonino»: si giustifica Bergamo. Capuano non si domanda perché: il problema è che in precedente telefonata Carraro si raccomandava con Bergamo. «Niente errori a favore della Juve, per carità»: precedeva un Inter-Juve, già, ma il concetto era chiaro, no? A proposito: che fine ha fatto Racalbuto dopo quella partita? Premiato, no? Eh no: otto turni senza arbitrare e stipendio dimezzato.
Poi ecco il Meani show per Siena-Milan: con le telefonate dell'ex dirigente del Milan agli assistenti. Fanno a pezzi i colleghi che eventualmente favoriscono la Juve, ma qualcuno si pone la domanda sullo stato d'animo di questi amici di Meani quando arbitravano Milan o Juve?
15.25 - RIPRESA L'UDIENZA: SI PARLA DEI REGALI
Ripresa l'udienza il pm si butta sui regali. Nessun cenno ai cachemire interisti, si va sugli sconti vip a Pairetto e Trentalange per autovetture.
13.30 - PAUSA PRANZO
Dopo la lunga elencazione di contatti senza (ovviamente) riferimento al contenuto di queste telefonate svizzere intercettabili ma non intercettate, eccoci alla pausa pranzo. Si riprende alle 15: resiste il giallo se si arriverà a termine udienza con le richieste di condanna per i 24 imputati o si dovrà rinviare ancora al 7 giugno.
13.10 - DIFFERENZE
I contatti delle presunte schede svizzere sono telefonate per Capuano, e sono la prova delle frodi sportive secondo l'accusa. Singolare differenza: i 27 secondi di un contatto Pieri-Moggi è una telefonata, i 31 secondi con Paparesta (stralciato e mega-teste dell'accusa) sono "un semplice contatto". In ogni caso la formula è «Moggi parlerà con Pieri... Fabiani parlerà con...». Sì, va be': ma che si dicono?
13.05 - TARGHE ALTERNE
Bellissimo: la tesi del pm si regge in gran parte sulle telefonate di Meani ad assistenti e arbitri. Ottimo: fanno fede i contatti illeciti di un dirigente della società rivale in campionato della Juventus, il Milan che duella coi bianconeri. Cita proprio una telefonata con Contini, assistente della gara Inter-Fiorentina: due ammonizioni e due squalificati per i viola (Viali e Obodo) che Contini ritiene ammoniti senza ragione da Bertini. Lo stesso arbitro (qui imputato come associato a Moggi) che "graziò" Nesta non espulso in Atalanta-Milan (gara poi vinta dal Milan), prima del big match contro la Juventus. Il pubblico ministero teorizza il fatto che il semplice fatto di avere una scheda svizzera per un arbitro sia un «alto indice di disponibilità ad alterare le partite». «Avere la scheda è di per se una violazione della leale e corretta condotta di gara». In questo caso il riferimento è a Bertini e la gara Juve-Milan 0-0 del 23 ottobre 2004.
13.00 - PER NON DIMENTICARE
Capuano argomenta la frode attraverso le squalifiche degli avversari prima dei match contro la Juve. Il metodo Auricchio (con Nucini che ne aveva parlato, prendendo a spunto un'intervista di Casarin, almeno un anno prima alla Bocassini: tutto segreto e ancora secretato) non viene applicato a tutte le 20 squadre della serie A. La scoperta sarebbe stata scioccante (o deprimente se devi per forza trovare i favori alla Juve): eccole le classifiche di ammonizioni ed espulsioni prima delle gare.
Classifica assenza per squalifica di giocatori avversari che da "diffidati" sono stati ammoniti nella partita precedente:
Atalanta 22 avversari, Brescia 19, Reggina 18, Inter, Lecce, Livorno e Juventus 17, Messina 16, Cagliari e Sampdoria 15, Lazio, Parma, Siena e Udinese 14, Chievo 13, Milan 12, Bologna 10, Palermo 9, Fiorentina e Roma 8.
Classifica assenza per squalifica di giocatori avversari espulsi nella partita precedente:
Reggina 12 avversari, Bologna, Sampdoria e Siena 9, Atalanta, Palermo, Parma 8, Milan, Chievo e Juventus 7, Lazio e Udinese 6, Brescia 5, Cagliari, Livorno e Roma 4, Fiorentina, Inter e Lecce 3, Messina 2.
12.55- CAPUANO TIRA FUORI L'AUDIO
Il pm Capuano vuole stupire l'uditorio facendo ascoltare la telefonata tra Mazzini e De Santis su Lecce-Parma. L'audio si sente male, spiccano le risate di Mazzini sempre fragorose. Un racconto sviscerato più volte in fase d'indagine e di dibattimento. Chiusa la parte della salvezza Fiorentina si passa al teorema delle ammonizioni preventive. Eccoci a Udinese-Brescia: uno dei capi d'imputazione per Moggi e Giraudo. Capuano fa ascoltare l'audio perché non c'è la trascrizione della telefonata (in realtà c'è), peccato che nella telefonata di illecito ci sia poco visto che si parla della protesta del dirigente Cinquini che chiedeva "buonsenso" non rispetto del regolamento siulle ammonizioni. Occhio: ci sono sull'argomento le telefonate di De Santis con Collina, che bissano quella con Mazzini. E Collina mica è indagato per associazione per deliquere o per la frode a favore della Fiorentina!
12.30 - I TENTATIVI DI CAPUANO
Capuano cerca di avvalorare la tesi della volontà di De Santis di danneggiare il Parma citando il caso della lite di mercato tra Giraudo e Baraldi, ad del Parma di allora. In quel caso Baraldi citava la minaccia di Giraudo di volerli retrocessi. Anche qui, però, la memoria non c'è e la logica non è richiamata: Giraudo era influente consigliere federale e votò, poche settimane prima, per la sopravvivenza del nuovo Parma commissariato dal ministro Marzano. Iscritta al campionato senza pagare i debiti dei Tanzi, con una mezza rivolta di altri club: Giraudo votò a favore. Se avesse voluto far fuori il Parma, non avrebbe avuto certo bisogno di De Santis due mesi dopo. O no?
12.10 - DIMENTICANZE
Il pm Capuano sulla questione Lecce-Parma utilizza un colloquio Vignaroli-Baraldi nel quale Vignaroli, espulso per aver minacciato l'arbitro De Santis, si stupisce per aver preso solo una giornata di squalifica. «Evidentemente - commenta Vignaroli - De Santis aveva la coscienza sporca». Peccato, anche qui, che il pm non ricordi il referto di gara inserito nel fascicolo da De Santis: l'arbitro scrive un resoconto pesantissimo descrivendo le minacce, ma il giudice sportivo non calca la mano. Anche qui, però, a chi squalifica non viene chiesta ragione.
12.00 - INCONGRUENZE
Capuano cerca di avvalorare la tesi della volontà di De Santis di danneggiare il Parma citando il caso della lite di mercato tra Giraudo e Baraldi, ad del Parma di allora. In quel caso Baraldi citava la minaccia di GIraudo di volerli retrocessi. Anche qui, però, la memoria non c'è e la logica non è richiamata: Giraudo era influente consigliere federale e votò, poche settimane prima, per la sopravvivenza del nuovo Parma commissariato dal ministro Marzano. Iscritta al campionato senza pagare i debiti dei Tanzi, con una mezza rivolta di altri club: Giraudo votò a favore. Se avesse voluto far fuori il Parma, non avrebbe avuto certo bisogno di De Santis due mesi dopo. O no?
11.45 - CAPUANO SU LECCE PARMA
Capuano comincia la trattazione del caso Lecce-Parma. «Non c'erano decine di combinazioni: in realtà sono tre le gare importanti di quella ultima giornata di campionato. Lecce-Parma con un pareggio e la vittoria della Fiorentina contro il Brescia avrebbe comunque garantito lo spareggio ai viola. Vignaroli accusa De Santis ricordando che l'arbitro gli aveva detto: questa partita non la vincete». Occhio, però: perché in questo processo entra Lecce-Parma con quel 3-3 e tutte le chiacchiere e le accuse di Zeman ai suoi per l'atteggiamento in campo, ma non Fiorentina-Brescia arbitrata da Collina per la quale DiBiagio parla di gara nella quale non riescono a superare il centrocampo? E nessuna analisi merita il clamoroso rigore non assegnato da Paparesta alla Samp (che perse la Champions) nel match di Bologna, la terza gara del presunto inghippo? Lo stesso Capuano ammette che per "frodare" favorendo la salvezza Fiorentina servono tre gare, ma solo una finisce sotto la lente. Perché?
11.20 - MISTERO: RIENTRA NARDUCCI
Mistero in aula: mentre rientra Narducci, Capuano scavalla la frode di Chievo-Fiorentina dopo 90'... Se continua così impiegherà 35 ore (sette-otto udienze) per terminare la trattazione. Passa a parlare di Livorno-Siena sull'espulsione di Galante che scalcia in modo pazzesco Alberto: secondo i pm De Santis non avrebbe dovuto espellere?
10.50 - NARDUCCI LASCIA L'AULA
Dopo un'ora il pm Narducci lascia l'aula, mentre il collega Capuano si dilunga leggendo le intercettazioni e la giudice Casoria lo guarda di traverso: l'ammonimento non viene accolto. Il problema è l'impostazione della requisitoria: invece di collegare i fatti, rileggendoli alla luce degli esiti dibattimentali è come se si riascoltasse l'audiolibro dei volumi dell'Espresso del 2006.
10.45 - MA E' NUCINI!
Come se 28 mesi di dibattimento e un centinaio di udienze non fossero mai esistite: il pm Capuano attacco parlando del caso Fiorentina e attacca Mazzini e Della Valle. Legge le intercettazioni, e la giudice Casoria lo ammonisce. «Pubblico ministero, mica vorrà leggere tutte le telefonate per ogni singolo capo d'imputazione: qui ci sono 30 frodi sportive. Lei ci indichi le telefonate, che sono state abbondamentemente sviscerate durante il dibattimento. Un po' di sintesi... Siamo solo al primo capo d'imputazione». Capuano risponde, ma ignora il monito: «Non le leggo tutte». Poi però ricomincia a rileggere. E parla di Fiorentina-Messina, una delle lamentele più clamorose dei viola per un recupero di 6' e un gol del pareggio incassato al 95'... Capuano, però, si guarda bene dal citare l'arbitro di quel match: Danilo Nucini, proprio il cavallo di Troia di Facchetti e super teste dei pm... Distrazioni...
10.35 - PARLA CAPUANO
Le voci d'inizio udienza parlano di difficoltà dei pm a chiudere la loro istruttoria entro oggi: il pm Capuano ha 30 frodi sportive da trattare, anche se il diktat della presidente Casoria era proprio quello di chiudere oggi, avendo avuto la possibilità di "sforare" dalle tre udienze dedicate alla pubblica accusa. Capuano comincia inquadrando il reato e spiegando cosa e come è sanzionata la frode sportiva (legge 401 dell'89). «La norma non prevede il nesso di causalità tra scopo di frode sportiva ed effettiva realizzazione del piano: sarebbe assai difficile, infatti, dimostrare la frode sportiva tra i 22 in campo e i quattro arbitri. Indipendentemente dal fatto che venga fischiato un rigore che non c'è o annullato un gol buono per fuorigioco si può verificare l'atto fraudolento. L'atto fraudolento sta nelle azioni o omissioni precedenti, a prescindere dal fatto che lo stesso risultato sia quello sperato da chi vuole frodare. Insomma: è reato indipendentemente che ci sia stato un comportamento di favore. Anche enfatizzando la propria autorità in campo, un arbitro, può realizzare la frode. Per spiegare coa indendiamo per frode passiamo al teorema della Ammonizioni preventive: molti di questi giocatori ammoniti si vedranno preclusa la possibilità di giocare contro la Juve nella gara successiva. Attenzione, però, non è un'ipotesi sorta dal nulla, ma venuta proprio da ascolto in ambientale e telefonica. La telefonata del settembre 2004 tra Giraudo e Moggi, relativa al capo B. E una telefonata del dicembre, in ambientale una telefonata di Racalbuto (avanzare nelle ammonizioni per le diffide). Un rilievo viene data rilievo da Meani del Milan: proprio lui si accorgerà di una serie di anomalie e le segnalerà in alcune telefonate. La seconda frode è quella relativa alla formazione di griglie e sorteggi e individuazione di assistenti di linea compiacenti. Per questi 30 capi d'imputazione, è necessario parlare di un collegamento coi delitti scopo. L'associazione ad un certo punto si compatta per aiutare la Fiorentina e arrivare alla sua salvezza: il primo capo è quello di Chievo-Fiorentina, il ruolo della Fiorentina è importante perché fino ad un certo punto l'imputato Della Valle (e con lui Mazzini, il fratello Andrea e Moggi) è una figura scomoda per l'elezione di Carraro e Galliani alle presidenze federale e di Lega. Si parla di un dossieraggio ai danni di Della Valle nella quale prende parte Mazzini, che poi invece sarà quello. Mazzini parla e parla molto, dicono di lui: li ha detto qui il teste Ferri. Non un giocherellone: Mazzini non è un giocherellone, è un sodale perfetto dell'associazione che fa e dice quel che c'è da dire». E via con le telefonate di Andrea Della Valle a Mazzini
9.00 CARTE MESCOLATE
Il legittimo impedimento sollevato da Silvia Morescanti, l’avvocata di Bergamo, Fazi e Fabiani ( tre personaggi chiave dell’architettura colpevolista di Narducci), a causa di una gravidanza difficile, può rimescolare le carte per l’ennesima volta. Un processo, questo che ci ha abituato a continui ribaltoni procedurali: una avvocata incinta e nell’impossibilità di difendere i suoi clienti potrebbe causare lo stralcio delle posizioni e il passaggio dei tre clienti della Morescanti ad altro collegio da ottobre. La giudice Casoria e le sue colleghe a latere, per ora, hanno spostato a fine processo l’arringa tripla di Morescanti ma potrebbe non bastare. E comunque - nonostante trascrizioni e riproduzioni audio delle udienze - la difesa di Bergamo, Fazi e Fabiani potrebbe risultare pregiudicata. In ogni caso imputati e corte si augurano un pronto rientro in pista dell’avvocata romana. E attendono, oggi, di vedere come intende procedere la risoluta corte al femminile che vuole chiudere prima possibile questo processo ( tutte e le tre giudici, oltre a non avere affatto un buon rapporto: il 28 giugno si decide sulla ricusazione di Casoria). Si potrebbe anche andare ad oltranza, oggi, recuperando l’udienza in più “ conquistata” da Narducci rispetto alla tabella di marcia che prevedeva per il 24 le richieste dei pm e per oggi l’avvio delle discussioni delle parti civili: oggi la Casoria potrebbe anche imporre ai pm di proseguire fino a sera, magari concedendo un po’ di spazio anche alle parti civili per poter passare alle difese dal 7 giugno. Nel frattempo proprio oggi dovrebbero essere depositate in Disciplinare le motivazioni della decisione dell’Alta Corte sulla questione radiazioni per l’istanza Mazzini: l’attualizzazione del procedimento entra in camera di Consiglio o i giochi sono fatti, alla faccia del Gran Giurì Coni.
Alvaro Moretti
Fonte: TuttoSport
31 mag 2011
Calciopoli: chiesti 5 anni e 8 mesi per Moggi - TuttoSport
YOUR GOOGLE ADSENSE CODE HERE (300x250)
YOUR GOOGLE ADSENSE CODE HERE (300x250)
Etichette:
Calciopoli,
Luciano Moggi,
Processo al Calcio
YOU MIGHT ALSO LIKE
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
0 commenti:
Posta un commento